San Donà
(F.Cib.) Esposto contro la "catena killer". È quello
presentato da un sandonatese che nei giorni scorsi aveva rischiato
grosso quando, di sera, la sua passeggiata in bici è stata
bruscamente interrotta da una catena a mezza altezza posta all'ingresso
del parcheggio del nuovo stadio. Una azione legale, la sua, per
il fatto che, oltre al danno si è aggiunta la beffa: nonostante
avesse segnalato la situazione di pericolo, nessuno è andato
a rimuovere o almeno a segnalare in modo opportuno la presenza di
quella catena. "Verso le 21 - racconta l'uomo - stavo percorrendo
la pista ciclabile in sella alla mia bici in prossimità di
via Tarvisio, nella zona del nuovo stadio di rugby, quando all'improvviso
venivo bloccato, prima al torace e poi alla gola da un oggetto non
identificato che mi ha scaraventato a terra. Rialzatomi a fatica,
sia per lo spavento, sia per i forti dolori al torace, notavo che
a causare la caduta dalla bicicletta era stata una catena non debitamente
segnalata che si trovava sul luogo in cui transitavo". Al pronto
soccorso dove è andato per dei forti dolori gli viene diagnosticato
un trauma contusivo emicostato destro. Ma il dolore può passare,
mentre il pericolo rimane, se non si toglie; così il sandonatese
ha deciso di recarsi alla Polizia locale per denunciare la presenza
"di quella - dice - che considero a tutti gli effetti una pericolosa
insidia". Ad oggi, però, nulla è stato fatto
(nonostante sia passato quasi un mese da quell'episodio) e così
a quel punto si è deciso a rivolgersi a un legale per la
stesura un esposto. "Chiedo - si legge nel documento - a tutte
le autorità competenti, di disporre un'indagine sull'accaduto
e, dove ritenga riscontrare ipotesi di reato, di dare avvio all'azione
penale nei confronti dei presunti responsabili. In tale ultima ipotesi
mi riservo sin d'ora di costituirmi parte civile".
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