Venerdì, 26 Settembre 2009
COSA RESTA DA FARE
«Mancano 500 metri, verranno completati entro il 2010»

Vodo
Gran bella opera, la "Lunga via delle Dolomiti", ma con gravi lacune, proprio nel tratto centrale, proprio nel punto che dovrebbe essere invece il principale motivo di attrazione: la conca d’Ampezzo, l’attraversamento di Cortina. Una situazione ben nota agli appassionati, da tempo, denunciata dai siti Internet e dalle pubblicazioni che si occupano di cicloturismo. Una pecca che è stata sottolineata ieri, durante l’inaugurazione delle opere realizzate in Cadore, fra Vodo e Valle.
«Questa è una delle più belle ciclabili d’Italia – sostiene Bortolo Calligaro, dell’associazione Amici della bicicletta – e finalmente vediamo completato un tratto fondamentale, dove è stato fatto anche più di quanto pensavamo, dopo le nostre continue sollecitazioni agli amministratori. Adesso resta da completare un piccolo tratto nel territorio del Comune di Cortina. Inoltre ci sarà molto da fare, in futuro, perché una struttura di questo genere abbia la notorietà e la frequentazione che merita, per la bellezza del paesaggio e del percorso. Si dovrà pensare a varie sistemazioni, collocare delle tabelle, dare informazione, soprattutto curare la sicurezza, perché per lunghi tratti la sede è promiscua, le biciclette viaggiano fra le auto, con i pedoni. E poi ci sono tante strade che la intersecano, e tutte hanno la precedenza sulla ciclabile, anche se sono strade di secondaria importanza».
Le intersezioni sono ben quindici, nel solo territorio di Cortina, con due attraversamenti di strade di grande comunicazione: la 48 delle Dolomiti vicino alla stazione, all’Hotel Cornelio, e la 51 di Alemagna in località Riva.
Se a San Vito, a Vodo e a Valle sono stati costruiti tre sottopassi alla statale, a Cortina i ciclisti rischiano ogni giorno di essere arrotati, lungo un rettilineo dove gli automezzi corrono spesso troppo veloci, per la dinamica del traffico.
Poi manca del tutto il tratto a sud del bivio di Pian da Lago, lungo la frazione di Acquabona, sino oltre la frana, a meno di avventurarsi in tortuosi itinerari sterrati, fra i boschi, i campi e, da oltre un anno, un cantiere edile.
«Ci mancano gli ultimi 500 metri, a Cortina – ammette l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso – ma intanto godiamoci questa bellissima realizzazione, che è una grande attrazione per il turismo. Quegli ultimi 500 metri, che sono l’1% dei 50 chilometri che inauguriamo oggi, saranno completati nell’arco del prossimo anno».
Gli fa eco Giancarlo Galan, il governatore del Veneto, salito a Vodo per il taglio del nastro della ciclabile, che taglia corto, con una battuta: «Eh, ma non si è mai contenti! Stiamo inaugurando la pista ciclabile più bella d’Europa, senza possibilità di confronto, e ci si sofferma sull’unico neo. Anche Marylin Monroe avrà avuto di certo qualche difetto, nel fisico, ma quanto sarebbe stato bello, averla».
Marco Dibona