Sabato 9 Giugno 2012

Pista ciclabile pericolosa e inutile

L’associazione “Vivilabici” boccia i percorsi fatti dal Comune in via Bortolazzi

SAN DONA’

«Ancora una volta progettazione ed esecuzione hanno seguito discutibili criteri estetici piuttosto che i dettami di funzionalità e sicurezza». L’associazione di cicloamatori Vivilabici boccia il nuovo intervento sulla viabilità realizzato in via Bortolazzi.

Il consiglio direttivo dell’associazione ha inviato alla giunta Zaccariotto un lungo documento in cui si evidenziano tutte le carenze del progetto. «Speravamo che, finalmente, si arrivasse a costruire una vera pista ciclabile, che rispettasse le norme del codice stradale e che soprattutto fosse sicura e ben raccordata con il tratto esistente». Invece per tutti gli amanti delle due ruote quanto fatto sono solo soldi sprecati e la delusione è cocente.

« A nostro avviso nessuno di questi obiettivi è stato centrato», dice Gianni Murer, presidente di Vivilabici, «Innanzitutto non è stata realizzata una pista ciclabile. Sono stati costruiti in pratica due marciapiedi: uno più largo (la pista ciclabile) e uno più stretto (percorso pedonale). Il risultato è che i pedoni e i genitori con le carrozzine camminano sulla pista ciclabile (il marciapiedi più largo) perché, se camminassero sul marciapiedi opposto, dovrebbero procedere in fila indiana. Questa invasione di campo comporta che i ciclisti, per evitare i pedoni, anziché la pista ciclabile sono indotti a usare la carreggiata destinata al traffico motorizzato e resa strettissima da tre monumentali aiuole. Mai viste di tali dimensioni». Vivilabici denuncia inoltre la presenza di pali dell’illuminazione all’interno della ciclabile e di pericolosi «salti» dovuti ai piccoli dislivelli negli incroci con le strade laterali. Ma soprattutto lamenta il fatto che la pista termini in una strettoia ad angolo retto su via Eraclea, all’altezza di un negozio. «Il rischio è che succedano scontri tra ciclisti proprio in questa strettoia» conclude Murer.

Giovanni Monforte