Progetto Veneto Orientale

Marzo 2009

 
"Vivilabici" e le piste ciclopedonali, di Paola Martini

Vi ricordate il problema delle piste ciclopedonali che ho sollevato nel numero di gennaio 2009 ? Ci ha scritto Livio Ciancimino, Vicepresidente dell'Associazione Culturale 'Vivilabici', fornendo utili spiegazioni e chiarimenti. Per ragioni di spazio, pubblico solo i passaggi più importanti della lunga lettera e lo ringrazio per la collaborazione e per i gentili apprezzamenti al nostro lavoro.

1. Le piste pedonali o ciclo-pedonali possono essere a senso unico (con segnaletica stradale orizzontale che evidenzia il senso di marcia) o a doppio senso di circolazione (evidenziato, anche in questo caso, da segnaletica stradale orizzontale). Nel primo caso probabilmente le piste ciclo-pedonali saranno due, una per ogni lato della sede stradale; nel secondo caso la pista sarà una sola, in un solo lato della strada, a doppio senso di circolazione e pertanto i pedoni-ciclisti, dovranno (apposita segnaletica ne indica l'obbligo) percorrere la pista in entrambi i sensi di marcia.

2. La realizzazione di piste ciclo-pedonali è sempre stata da noi 'criticata' proprio perché si possono verificare problemi come quelli citati. Un uso intelligente (uso del campanello da parte dei ciclisti, evitare di camminare affiancati in più di due persone da parte dei pedono) ed una buona dose di educazione e senso civico, da parte dei ciclisti e dei pedoni, dovrebbe evitare questo tipo di inconvenienti. Noi comunque proponiamo, laddove sia possibile, la realizzazione di piste separate per pedoni e ciclisti. Non sempre la larghezza delle piste consente di realizzare due corsie, ma nella nostra città ci sono piste sufficientemente larghe (vedi ad esempio Via Nazario Sauro) da consentire la delimitazione delle due corsie.

3. Il problema dell'interruzione delle piste è un po' più difficile da risolvere, perché coinvolge tutto il P.U.T. (piano urbano del traffico) che non è ancora stato realizzato a San Donà di Piave. Un buon P.U.T. dovrebbe prevedere il collegamento di tutte le piste pedonali, ciclabili e ciclo-pedonali senza interruzioni e con il 'diritto di precednza' in tutti gli attraversamenti sia per i pedoni che per i ciclisti. Ecco allora che in Via Bortolazzi, per esempio, chi percorre la pista ciclabile, pedone e ciclista, avrà sempre il diritto di precedenza in tutti gli attraversamenti.

4. La risposta al quarto quesito è collegata alle precedenti. Se le piste non sono realizzate correttamente o se non si operano i dovuti correttivi, sia in tema di segnaletica orizzontale sia in tema di diritto di precedenza, ecco che i pedoni ed i ciclisti si sentono 'autorizzati' ad utilizzare percorsi diversi. E' vero che gli studenti, quando escono dagli istituti, talvolta procedono in gruppo, affiancati in due, tre o anche quattro, percorrono Piazza Indipendenza contromano o transitano sui marciapiedi, ma ci siamo mai chiesti perché non è stata mai realizzata una pista ciclabile che dagli Istituti raggiunga la stazione ferroviaria e quella delle autocorriere o le varie direttrici nord, sud ed est della città ?