Martedì, 5 Gennaio 2010

Dal Livenza al mare lungo la linea verde

Al via un nuovo progetto di turismo ambientale

Si chiama “GiraLivenza” e aiuterà il turismo a crescere attraverso la valorizzazione del territorio, a cominciare dai suoi corsi d’acqua, in questo caso il Livenza, e arrivando a lambire le spiagge più importanti del litorale, tra cui Jesolo ed Eraclea.
È stato sottoscritto il protocollo d’intesa che prevede un sistema integrato di itinerari turistici nel territorio bagnato dal Livenza nelle tre province di Venezia, Treviso e Pordenone. Capofila del progetto è Venezia, con l’assessore al turismo Giorgia Andreuzza.
«L’iniziativa prevede la valorizzazione ambientale e turistica del corridoio fluviale del fiume Livenza e dei suoi affluenti. Inoltre – spiega Andreuzza – è prevista la realizzazione di due itinerari turistici, uno ciclabile e l’altro navigabile, che costituiscono un sistema unitario nelle tre Province come offerta turistica dell’entroterra».
La realizzazione del “Giralivenza” si attua attraverso un’azione concertata tra le Province che si occuperanno anche del coordinamento dell’iniziativa, i Gal e i Comuni attraversati dal Livenza.
Soddisfazione è stata espressa da Carlo Miollo presidente del Gal Venezia Orientale. «Grazie a questo progetto verrà valorizzato il nostro territorio e le nostre eccellenze, un progetto che il Vegal aveva iniziato nel 2005 e che, dopo un periodo di stallo, finalmente con l’impegno dell’assessore Andreuzza ha raggiunto la firma del protocollo d’intesa e con il ruolo della Provincia di Venezia come capofila».
Per l’assessore Andreuzza «il corridoio fluviale o greenway ha l’obiettivo di mettere in rete le risorse ambientali, culturali, turistiche, produttive, sportive ed enogastronomiche della nostra realtà veneziana di confine con la Marca trevigiana e il Friuli e il nostro obiettivo e quello di coinvolgere operatori e altri attori affinchè le eccellenze dell’entroterra, con la loro storia ed enogastronomia, possano diventare reali percorsi di visita e di esperienza». (Fabrizio Cibin)