Sabato, 7 Aprile 2007
 
LA PROTESTA DI "VIVILABICI" DI SAN DONÀ
«Via Battisti è diventata un inferno per tutti»
I recenti interventi hanno peggiorato la situazione per pedoni, ciclisti, ma anche automobilisti e autisti dei bus

San Donà
I nuovi interventi in via Battisti fanno scattare la protesta. L'allarme è contenuto in una lettera inviata dall'associazione Vivilabici al sindaco Zaccariotto e all'assessore alla Viabilità Muzzupappa. Secondo il gruppo di appassionati delle due ruote i recenti interventi di modifica sono sembrati poco efficaci e addirittura peggiorativi. Vivilabici, infatti, ha raccolto il dissenso di alcuni residenti, automobilisti, autisti degli autobus di linea e ciclisti, scontenti dell'introduzione delle aiuole spartitraffico e della ridefinizione delle corsie di marcia. Il disappunto dei residenti - secondo quanto riportato nel testo di Vivilabici - deriva dal rumore delle auto che sfrecciano sugli attraversamenti pedonali pavimentati, che non è diminuito, soprattutto nelle ore notturne. Scontenti anche gli automobilisti interpellati, sia quelli diretti in centro, sia quelli "all'altezza dell'incrocio con via Risorgimento che si trovano a dover imboccare una delle due strette corsie che, all'incrocio con corso Trentin, consentono di svoltare; mentre quelli diretti in via Risorgimento si trovano a dover girare a sinistra in corrispondenza delle aiuole spartitraffico, trovandosi spesso con la coda di autoveicoli diretti al centro". Lamentele anche da parte degli autisti delle corriere "spesso costretti a degli autentici slalom per evitare auto e furgoni parcheggiati durante il giorno nella zona adibita a sosta per carico-scarico". I disagi maggiori, secondo Vivilabici, sono comunque sopportati dai ciclisti, soggetti più deboli: "Non c'è alcuna traccia di pista ciclabile, com'era invece nel primo progetto, e secondo quanto affermato pubblicamente dall'assessore Contarin nel corso del dibattito sulle piste ciclabili, svoltosi il 29 novembre 2006 al centro culturale. Addirittura i ciclisti diretti in centro, all'altezza di via Risorgimento si trovano un'aiuola che li costringe ad immettersi nelle 'forche caudine' che segnano l'inizio della corsia di destra. Se riescono a superare indenni questo punto pericoloso si trovano le auto e i furgoni in sosta sul lato che 'naturalmente' dovrebbe essere riservato alle biciclette e sono quindi costretti a spostarsi nella stretta corsia dove transitano auto, autobus e gli altri veicoli motorizzati. La situazione è ancora più grave se si pensa che molti sono studenti obbligati a transitare lungo via Battisti per raggiungere la zona degli istituti scolastici. L'istinto di sopravvivenza, non sapremmo come altrimenti chiamarlo, spinge un numero crescente di questi a pedalare sul largo marciapiedi del porticato che conduce verso il centro". Davide De Bortoli